Il Salice Salentino non è solo una denominazione, ma un simbolo del riscatto del vino pugliese. È stato tra i primi a portare il Negroamaro oltre i confini regionali, raccontando al mondo l’anima di un territorio che vive di sole, mare e pietra rossa.

Negli anni ’80 e ’90 ha rappresentato la rinascita del Salento vitivinicolo, e per Cantele resta una radice profonda, un punto di partenza imprescindibile. Oggi questa radice si rinnova: l’affinamento più agile – con solo il 20% del vino che riposa in barrique – dona equilibrio, immediatezza e freschezza, lasciando che il frutto rimanga protagonista assoluto.

Il risultato è un rosso moderno e fragrante, che profuma di ciliegia matura, pepe nero ed erbe mediterranee. Al palato è snello ma complesso, con tannini gentili e un sorso dinamico. Un vino che sa parlare la lingua della tradizione, ma con un accento contemporaneo: un ponte autentico tra passato e presente.

Note di degustazione

• Colore: rosso rubino intenso e brillante, con riflessi violacei.
• Naso: elegante e fragrante, ciliegia nera, mora, viola appassita, pepe nero, macchia mediterranea, lieve tocco tostato.
• Palato: morbido e armonico, con freschezza bilanciata da tannini integrati. Sorso agile ma stratificato, finale pulito e persistente.

Abbinamenti

Con il suo equilibrio tra struttura e scorrevolezza, il Salice Salentino è un compagno versatile a tavola:

• Carni: arrosti leggeri, spezzatino di vitello, carne al fornello, trippa con pomodoro e pecorino.
• Primi piatti: orecchiette al sugo di carne, sagne ncannulate al ragù, risotto ai funghi.
• Piatti salentini: pitta di patate con cipolle e olive, verdure ripiene.
• Formaggi e salumi: taglieri di semistagionati.